Pantheon Resurrecturis

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Pantheon Resurrecturis

Il pantheon Resurrecturis è l’ingresso principale del Cimitero Monumentale ed è carico di riferimenti all’architettura neoclassica. Le due facciate si rivolgono al camposanto e a ponte Aleardi: da un lato si è di fronte alla Verona dei morti e della memoria, dall’altro ci si connette con la Verona dei vivi. Sulla sommità del pantheon sono poste tre statue, l’Angelo della Resurrezione al centro, la Storia a sinistra e la Giustizia a destra: realizzate da Giuseppe Poli e Giacomo Grigolli nel 1883, le sculture furono distrutte durante la Seconda Guerra Mondiale e fedelmente ricreate da Gino Bogoni negli anni Sessanta. Nell’arcata sottostante due donne velate e piangenti, le Prefiche scolpite da Carlo Spazzi nel 1882, siedono ai lati di un vaso coperto da un drappo funebre, immagine della somma di dolori che il cimitero racchiude. Ai lati della scalinata d’accesso ci sono due leoni in tufo, uno dormiente, simbolo della morte, e uno sveglio a simboleggiare la resurrezione. Omaggio a quelle scolpite dal Canova per la tomba di papa Clemente XIII nella Basilica di San Pietro a Roma, le due statue, scolpite da Salesio Pegrassi nel 1882, sono l’origine dell’espressione “l’albergo ai du leoni” (l’albergo ai due leoni) usata ironicamente dai veronesi per indicare il Cimitero Monumentale.

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