Alcune interessanti usanze e curiosità legate al Cimitero Monumentale di Verona tratte dai giornali e dalla cronaca locale dei primi anni del Novecento.

Il pellegrinaggio
In occasione del giorno dei Morti, la folla che si recava in pellegrinaggio al cimitero era immensa. Si trattava per lo più di donne che, dall’alba al tramonto, portavano in omaggio ai loro defunti non solamente fiori, ma anche ceri, torce, vasi, urne e lampade. Vista la grande affluenza, all’ingresso del cimitero veniva esercitata una rigida sorveglianza per impedire l’introduzione di oggetti indecorosi e per scongiurare il pericolo di furti che, a quanto risulta, erano decisamente frequenti.

L’arte funeraria
Non sempre le persone si recavano al cimitero per recare omaggio ai defunti: per alcuni, infatti, il pellegrinaggio del 2 novembre era principalmente un pretesto per passeggiare e curiosare tra i monumenti più sfarzosi, per aggiornarsi sulle ultime novità in campo artistico, per criticare le ostentazioni dei più ricchi e per ridere delle “audaci bugie” che venivano incise sulle tombe.

La chiesa e i concerti
All’interno della chiesa del cimitero si svolgevano, in particolari occasioni, concerti di musica classica: il 22 maggio 1920, per ricordare l’inizio della Prima Guerra Mondiale, il tempio ospitò un concerto eseguito dall’orchestra diretta dal maestro Antonio Drago che suonò il “Largo” di Händel e il “Canto della sera” di Schumann.

Il piazzale del cimitero
Sul piazzale del cimitero si svolgevano anche episodi di vita comune: i giovani incaricati dalla Croce Rossa si radunavano davanti alla scalinata per ricevere oblazioni a sostegno dei feriti di guerra e non mancavano i venditori di caldarroste che venivano invitati, per rispetto del luogo, a trasferirsi verso ponte Aleardi. Ciononostante l’odore delle castagne entrava prepotentemente nel camposanto, mescolandosi con l’intenso profumo dei fiori.

Gli omaggi floreali
Gli omaggi floreali avevano un ruolo fondamentale all’interno del cerimoniale e le famiglie abbienti sfoggiavano le combinazioni più fantasiose: le colonne del Monumento Dolci erano avvolte da spire di crisantemi bianchi, il Monumento Bertani era decorato con rocce e muschi in stile alpino, mentre al centro della Cappella Miniscalchi era allestito un grande vaso colmo di piante ornamentali. Non mancavano, inoltre, piante esotiche, drappi scuri e vasi artistici.

Il suono delle campane
Il pellegrinaggio era scandito dai lenti rintocchi del Rengo, la campana maggiore della Torre dei Lamberti, a cui facevano eco quelle della chiesa del cimitero e delle altre basiliche cittadine. Nel 1931, alla vigilia del giorno dei Defunti, i campanari del Duomo offrirono un concerto campanario che infuse nei visitatori del cimitero e nell’intera città una nota di commozione e meditazione.

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