Lapide Umberto Boccioni
AUTORE: ignoto
- dopo il 1919
- intercolumnio XIV, fila II, loculo 14
La lapide commemora Umberto Boccioni, artista capofila del futurismo morto nella località Sorte del quartiere Chievo di Verona durante la prima guerra mondiale.
Arruolatosi nel Battaglione lombardo del Corpo nazionale di volontari ciclisti e automobilisti, di cui fecero parte anche altri protagonisti del movimento futurista, come Ardito Desio e Filippo Tommaso Marinetti, durante i primi mesi della Grande Guerra Boccioni combatté sul fronte del Monte Baldo. Sciolto il battaglione, tutti i suoi membri furono fatti aderire ai ranghi ufficiali dell’esercito e l’artista fu assegnato al 29° Reggimento d’artiglieria da campagna di stanza a Chievo. Il 16 agosto 1916, durante un’esercitazione, Boccioni venne disarcionato e trascinato per diversi metri dalla propria cavalla, imbizzarritasi alla vista di un autocarro. Il suo corpo tramortito fu ritrovato da una contadina e trasportato all’ospedale militare di Verona, dove l’artista morì il giorno successivo a causa delle gravi ferite riportate. Sulla sua lapide sono incisi il cognome e l’epigrafe, che ricorda la sua attività di artista e di patriota. Nella parte superiore c’è lo stemma del Corpo nazionale di volontari ciclisti e automobilisti, realizzato in bronzo. Sulla lastra in marmo si possono leggere le scritte commemorative a lui dedicate da amici, parenti e ammiratori e nel piccolo vaso posto nella parte sinistra della lapide si possono spesso trovare dei pennelli, lasciati da chi fa visita alla tomba di Boccioni in segno di omaggio alla sua attività pittorica.