Molti sanno che l’alcol può alterare il delicato equilibrio tra le funzioni che permettono ad un individuo una piena efficienza nella guida, ma sono ben pochi quelli pienamente consapevoli del fatto che anche molti farmaci di uso comune possono interferire negativamente con tale attività. I farmaci potenzialmente pericolosi per la guida sono moltissimi ed appartengono a varie classi farmacologiche. Questi effetti farmacologici, poi, vengono notevolmente potenziati dall’alcol e/o da terapie farmacologiche combinate, condizioni entrambi caratterizzate da effetti più marcati e duraturi, specie negli anziani o nei soggetti affetti da importanti patologie d’organo che possono spesso ridurre in modo cospicuo le capacità metaboliche dell’individuo (es. cirrosi epatica, insufficienza renale, ecc.), determinando un ridotta eliminazione dei farmaci ed il prolungarsi della loro azione farmacologica.
Particolare attenzione devono prestare le persone che utilizzano farmaci di questo tipo:
Ansiolitici.
I cosiddetti tranquillanti (come Tavor, Lexotan, Valium, En, Control, Prazene, Ansiolin, Xanax, Lorans, per citare alcuni fra i più conosciuti) sono abitualmente impiegati per controllare gli stati di ansia e di tensione emotiva. Questi farmaci sono impiegati anche come premedicazione per accertamenti diagnostici ambulatoriali (per esempio, gastroscopia): in questi casi è consigliabile che il paziente non guidi per qualche ora dopo l’iniezione o venga accompagnato da un familiare.
Antidepressivi e antipsicotici.
I farmaci impiegati nel trattamento della depressione (come Laroxyl, Anafranil, Trittico) e delle malattie di tipo psichiatrico (come Nozinan, Largactil) manifestano effetti sedativi.
Anticonvulsivanti.
Le specialità impiegate nel trattamento dell’epilessia (quali Tegretol, Depakin, Dintoina, Gardenale) possono compromettere la capacità del guidatore, ma questo rischio non è paragonabile alle conseguenze di una crisi convulsiva durante la guida.
Antistaminici.
La sonnolenza associata agli antistaminici tradizionali (come Polaramin e Trimeton) è un effetto ben noto. Si tratta di farmaci tuttora molto utilizzati sia come antiallergici (raffreddore da fieno, orticaria, pruriti generalizzati) sia in associazione con altri prodotti nelle preparazioni decongestionanti nasali (come Temporinolo, Actifed), antitussive (come Difmetus, Vicks Medinait) o analgesiche (tipo Neocoricidin).
Antinfiammatori non steroidei.
Meno conosciuti sono i possibili effetti sul sistema nervoso degli antireumatici. Segnalati con maggiore frequenza a carico dell’indometacina (Indoxen), sono tuttavia relativamente comuni anche con farmaci di più largo impiego come il piroxicam (es. Feldene), il naproxene (es. Naprosyn), l’ibuprofene (es. Brufen), il diclofenac (es. Voltaren). La comparsa di vertigini, sonnolenza, confusione mentale, giramenti di testa, difficoltà di concentrazione può risultare molto pericolosa per chi si trova al volante, soprattutto per le persone anziane.